In una serie di studi pubblicati sul Journal of consumer psychology, pare che la condivisione di contenuti online aumenti la nostra convinzione di conoscere determinate informazioni piuttosto che conoscerle effettivamente. In altre parole crediamo che condividere qualcosa sui social media significhi qualcosa: dice agli altri che pensiamo di essere informati su un particolare argomento. Ai partecipanti è stata mostrata una serie di articoli che potevano condividere, indipendentemente se li avessero letti o meno. Ma ecco la scoperta interessante: i partecipanti che hanno condiviso un articolo, senza averlo letto dichiaravano di sentirsi come se conoscessero l’argomento, solo per averlo condiviso, anche se, ovviamente, non lo conoscevano.
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Depressione da social. Uno studio condotto su bambini e ragazzi rivela un possibile legame
Con la pandemia di COVID-19 l’uso dei social è aumentato sensibilmente tra bambini e adolescenti. Una recente review comparsa sull’International Journal of Environmental Research and Public Health e condotta da ricercatori Italiani, ha passato in rassegna 68 lavori scientifici rilevando che in 19 di essi era presente una correlazione tra depressione ed uso di social anche tra i più piccoli. Sono emerse anche altre conseguenze negative associate ad uso intensivo dei social che variano dall’ansia, ai problemi alimentari, ai distubi del sonno per arrivare al cyberbullismo.