Categoria: disturbi alimentari

  • Il disagio psicologico giovanile aumenta ma non trova ascolto

    Il nostro Paese partecipa allo studio multicentrico HBSC (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare), che prevede una raccolta dati ogni quattro anni. In questi giorni è stato reso noto il rapporto del 2022 coordinato dall’Istituto superiore di sanità insieme alle Università di Padova, Siena e Torino, con il supporto del Ministero della Salute, la collaborazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito e tutte le Regioni e Aziende Sanitarie Locali.

    dalla relazione emerge come Il mondo dei ragazzi sia sempre più alle prese con gli effetti del bullismo, del cyberbullismo, dell’abuso dei social e dei videogame, dell’aumentare dei disturbi del comportamento alimentare oltre che crisi di agitazione psicomotoria e ansia. Tutto questo senza che famiglie e ragazzi trovino rapidamente un percorso di ascolto e assistenza nel Servizio sanitario pubblico.

    “Sul tema del disagio psicologico dei giovani mi pare che ci sia una difficoltà nel pensare alla risposta che, invece, è chiara: serve una risposta della psicologia, ma l’Italia non ha una psicologia pubblica, non si fa prevenzione e neanche promozione della salute. Chi può permetterselo si cura, chi non può non si cura, così siamo di fronte ad una ingiustizia sociale”. A sottolinearlo è David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale degli Ordini degli psicologi (Cnop). “Le terapie vanno messe lì dove serve e mi pare che la scuola sia uno dei luoghi in cui si può intercettare il disagio. Non dico di fare terapia psicologica scolastica, ma non dobbiamo neanche aspettare che i ragazzi si ammalino”.

    Lazzari sottolinea come “gli psicologi sono considerati un lusso. Allo stato attuale i cittadini che hanno un disagio psicologico, se lo tengono o si devono pagare la terapia. Ma su 10 che stanno male, due hanno un problema psichiatrico e 8 un disagio psicologico. Ebbene, a queste 8 non diamo nessuna risposta. I presidi delle scuole stanno chiedono di avere gli psicologi, ma nessuno risponde a questo appello. Sembra quasi un tabù – conclude – come se la cura dei problemi psicologici fosse riservata solo alle persone abbienti”

  • Disturbi alimentari: uno studio potrebbe aiutarci ad anticiparli

    Una ricerca condotta in Canada suggerisce un modo per identificare casi di disturbi alimentari un anno prima della loro diagnosi, consentendo ai pazienti di ricevere supporto in largo anticipo. I ricercatori hanno analizzato i dati sanitari di persone di età pari o superiore a 13 anni monitorando i loro livelli di elettroliti (minerali presenti nel nostro corpo, principalmente sodio, potassio, calcio e magnesio) per 12 anni. I risultati dello studio pubblicato su JAMA Network Open hanno mostrato che le persone con anomalie elettrolitiche avevano il quintuplo delle probabilità di essere diagnosticate con un disturbo alimentare, a volte con più di un anno di anticipo.