Autore: marco

  • Deficit da serotonina e depressione, il legame viene confermato

    Sin dagli anni ’60, i ricercatori hanno ipotizzato che la depressione derivi da malfunzionamenti nel sistema del neurotrasmettitore serotonina (che viene prodotto dal nostro cervello grazie all’amminoacido triptofano presente in diversi cibi quali cioccolato, uova e pollo), ma le evidenze scientifiche in questo senso erano indirette. Un nuovo studio, invece, fornisce prove dirette del ruolo di questo importante neurotrasmettitore nel cervello di individui depressi. Su diciassette pazienti senza antidepressivi con episodi di depressione maggiore (MDE) sono state condotte indagini attraverso la PET (una tecnica di visualizzazione del cervello) rivelando come in essi vi fosse una ridotta produzione e rilascio di serotonina a livello della corteccia frontale .

  • Poche persone sanno quello che condividono…

    In una serie di studi pubblicati sul Journal of consumer psychology, pare che la condivisione di contenuti online aumenti la nostra convinzione di conoscere determinate informazioni piuttosto che conoscerle effettivamente. In altre parole crediamo che condividere qualcosa sui social media significhi qualcosa: dice agli altri che pensiamo di essere informati su un particolare argomento. Ai partecipanti è stata mostrata una serie di articoli che potevano condividere, indipendentemente se li avessero letti o meno. Ma ecco la scoperta interessante: i partecipanti che hanno condiviso un articolo, senza averlo letto dichiaravano di sentirsi come se conoscessero l’argomento, solo per averlo condiviso, anche se, ovviamente, non lo conoscevano.

  • Povertà, problemi psicologici e bullismo

    Uno studio pubblicato sul The Journal of Child Psychology and Psychiatry condotto da un team inglese ha analizzato la disuguaglianza economica percepita in oltre 10 mila bambini di 11 anni concludendo che i ragazzi che si ritenevano più poveri dei loro amici mostrano una bassa autostima e hanno anche il 17% di probabilità in più di subire atti di bullismo. Questo svantaggio sembra, inoltre, perpetrarsi nel tempo almeno fino ai 14 anni.