Quanto sappiamo sui disturbi alimentari?

La scorsa settimana si è conclusa con la giornata mondiale sui disturbi alimentari. I disturbi alimentari sono gravi condizioni di salute che influenzano sia la salute fisica che quella mentale. Queste condizioni includono problemi nel modo in cui pensi al cibo, al mangiare, al peso e alla forma, e nei tuoi comportamenti alimentari. Questi sintomi possono influenzare la tua salute, le tue emozioni e la tua capacità di funzionare in aree importanti della vita.
Se non trattati in modo efficace, i disturbi alimentari possono diventare problemi a lungo termine e, in alcuni casi, possono causare la morte. I disturbi alimentari più comuni sono l’anoressia, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge eating).

La maggior parte dei disturbi alimentari comporta un’eccessiva attenzione al peso, alla forma del corpo e al cibo. Ciò può portare a comportamenti alimentari pericolosi. Questi comportamenti possono compromettere seriamente la capacità di ottenere il nutrimento di cui il tuo corpo ha bisogno. I disturbi alimentari possono danneggiare il cuore, il sistema digestivo, le ossa, i denti e la bocca. Possono portare ad altre malattie. Sono anche collegati a depressione, ansia, autolesionismo e pensieri e comportamenti suicidare.

I sintomi variano a seconda del tipo di disturbo alimentare. Anoressia, bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata sono i disturbi alimentari più comuni. Le persone con disturbi alimentari possono avere diversi tipi di corpo e dimensioni.
L’anoressia, chiamata anche anoressia nervosa, può essere un disturbo alimentare pericoloso per la vita. Include un peso corporeo basso e malsano, un’intensa paura di ingrassare e una visione del peso e della forma che non è realistica. L’anoressia comporta spesso sforzi estremi per controllare il peso e la forma fisica, che spesso interferiscono gravemente con la salute e la vita quotidiana. L’anoressia può includere una severa limitazione delle calorie o l’eliminazione di determinati tipi di alimenti o gruppi di alimenti. Può comportare altri metodi per perdere peso, come fare troppo esercizio fisico, usare lassativi o aiuti dietetici o vomitare dopo aver mangiato. Gli sforzi per ridurre il peso possono causare gravi problemi di salute, anche per coloro che continuano a mangiare durante il giorno o il cui peso non è estremamente basso.

La bulimia è un disturbo alimentare grave che indica in particolare episodi di abbuffate, comunemente seguiti da episodi di eliminazione. A volte la bulimia include anche una severa limitazione del cibo per periodi di tempo. Questo spesso porta a impulsi più forti di abbuffarsi e poi di eliminare.

L’abbuffata comporta il consumo di cibo, a volte in quantità estremamente elevate, in un breve periodo di tempo. Durante le abbuffate, le persone hanno la sensazione di non avere alcun controllo sul cibo e di non potersi fermare. Dopo aver mangiato, a causa del senso di colpa, della vergogna o di un’intensa paura di aumentare di peso, viene eseguita l’eliminazione delle calorie. L’eliminazione può includere il vomito, l’eccessivo esercizio fisico, il non mangiare per un periodo di tempo o l’uso di altri metodi. Alcune persone modificano le dosi dei medicinali, ad esempio modificando le quantità di insulina, per cercare di perdere peso.

Il disturbo da alimentazione incontrollata o Binge eating, comporta il consumo di cibo in un breve lasso di tempo. A differenza della condizione di bulimia, l’eccessiva assunzione di cibo non è seguita dall’eliminazione. Durante un’abbuffata, le persone possono mangiare il cibo più velocemente o mangiare più cibo del previsto. Anche quando non si ha fame, mangiare può continuare a lungo oltre la sensazione di sazietà. Dopo un’abbuffata, le persone spesso provano un grande senso di colpa, disgusto o vergogna. Potrebbero temere di ingrassare. Potrebbero provare a limitare severamente il cibo per periodi di tempo. Ciò porta ad un aumento della voglia di abbuffarsi, creando un ciclo malsano.

Proprio in merito al binge eating disorder (BED), uno studio pubblicato su Psychological Medicine ha esaminato il corso naturale di questo disturbo e ha evidenziato quanto sia faticoso uscirne completamente (richiede spesso molti anni) e la presenza di un alto tasso di ricaduta. Questo studio ha seguito 156 adulti con BED per un periodo di cinque anni, monitorando la loro condizione attraverso interviste diagnostiche e questionari. Tra i partecipanti, il 78,1% era composto da donne e l’88,3% si identificava come bianco. I dati hanno rivelato che il 61,3% dei partecipanti continuava a soddisfare i criteri completi per il BED dopo 2,5 anni, mentre il 45,7% lo soddisfaceva ancora dopo 5 anni. Solo una minoranza ha raggiunto la remissione completa (15,3% a 2,5 anni e 21,7% a 5 anni).

Secondo lo studio, il tempo mediano per raggiungere la remissione completa del BED supera i cinque anni, mentre il tempo mediano per la ricaduta dopo la remissione è di circa 30 mesi. Gli autori sottolineano come la maggior parte degli individui con disturbo da alimentazione incontrollata sperimenta un certo miglioramento nel corso di cinque anni, ma ottenere una remissione completa in questo lasso di tempo è raro.

Questi risultati sottolineano l’importanza di interventi terapeutici a lungo termine e di un monitoraggio continuo per i pazienti con BED.