Cosa vuol dire essere il bersaglio del “gaslighthing”?

Se trascorri del tempo online, probabilmente sei entrato in contatto con alcuni termini psicologici senza rendertene pienamente conto. Il principale esempio è il termine “gaslighting”, che recentemente è diventato così popolare da conquistare il titolo di Parola dell’anno secondo il prestigioso dizionario Merriam-Webster.

Il gaslighting è una forma insidiosa di manipolazione e controllo psicologico. Le vittime del gaslighting ricevono deliberatamente e sistematicamente informazioni false che le portano a mettere in discussione ciò che sanno essere vero, spesso su se stesse. Potrebbero finire per dubitare della loro memoria, della loro percezione e persino della loro sanità mentale. Accade spesso all’interno di relazioni abusive, ad esempio, qualcuno potrebbe insistere ripetutamente sul fatto che un evento non è mai accaduto, anche se è accaduto o insistere sulla nostra eccessiva suscettibilità. L’intento del gaslighting è davvero quello di creare confusione, seminare il dubbio e può essere una tattica molto coercitiva e di controllo.

ll termine gaslighting deriva da un’opera teatrale del 1938, Gas Light, e dal suo adattamento cinematografico del 44 (un film notevolissimo con Ingrid Bergman e Joseph Cotten). Ambientato nell’élite londinese durante l’era vittoriana, ritrae un marito apparentemente gentile che usa bugie e manipolazioni per isolare la moglie ereditiera e convincerla che è malata mentalmente in modo che possa derubarla. Nella storia il marito abbassa e illumina segretamente l’illuminazione di casa alimentata a gas, ma insiste che sua moglie lo stia immaginando, facendole credere che sta impazzendo. Il gaslighting può verificarsi nelle relazioni personali o professionali e le vittime sono prese di mira precisamente al centro del loro essere: il loro senso di identità e autostima. Le persone manipolatrici che si dedicano al gaslighting lo fanno per ottenere potere sulle loro vittime, sia perché traggono semplicemente un divertimento distorto dall’atto o perché desiderano controllare emotivamente, fisicamente o finanziariamente la loro vittima.

Un nuovo studio pubblicato su Personal Relationships discute di come si svolge il gaslighting nelle relazioni romantiche (altri contesti in cui è stato documentato includono i social media, il posto di lavoro e l’assistenza sanitaria). Lo studio in particolare esplora l’impatto psicologico sulle vittime, le motivazioni alla base del gaslighting e come si sviluppa all’interno di una relazione.

I gaslighters (ovvero chi vuole manipolare l’altro) impiegano varie tattiche per convincere le loro vittime della loro stessa incompetenza. Queste tattiche sono spesso adattate per colpire le vulnerabilità della vittima, ad esempio: accusare i loro partner di essere paranoici, eccessivamente emotivi o pazzi quando vengono interrogati su comportamenti sospetti. Attraverso un’analisi qualitativa delle risposte al sondaggio di 65 vittime di gaslighting, i ricercatori hanno identificato conseguenze psicosociali significative, come la sensazione di perdere una parte della propria identità, sperimentare un concetto di sé diminuito e di sentirsi isolati
socialmente. Questo isolamento potrebbe verificarsi sia durante la relazione, sia anche dopo la fine della relazione, poiché alcune vittime hanno sviluppato una profonda sfiducia nei confronti degli altri.
Un piccolo sottogruppo di partecipanti ha anche riportato racconti di crescita post-traumatica. Questi partecipanti sentivano di aver superato e imparato dall’abuso. Tuttavia, altri soggetti hanno riferito di non essersi ripresi nemmeno anni dopo la loro esperienza.

I ricercatori hanno anche isolato quelle che a loro avviso sono le motivazioni principali dei gaslighters ovvero evitare la responsabilità per un cattivo comportamento, come l’infedeltà e controllare il comportamento della vittima. Inoltre, lo studio ha scoperto varie fasi durante le quali si svolge il gaslighting: La fase iniziale spesso comporta un grande coinvolgimento amoroso, caratterizzato da eccessivo affetto, generosità e attenzione. Questo stabilisce un legame emotivo e fiducia, che contribuisce alla vulnerabilità della vittima.
Successivamente, il gaslighting si intensifica, con le vittime che entrano in un ciclo di feedback che razionalizza il comportamento del gaslighter, portando a effetti psicologici negativi (incredulità, difesa e depressione).

È importante notare che nella maggior parte dei casi, il gaslighting si verifica senza che il gaslighter pianifichi esplicitamente le proprie azioni manipolative ma cosa si può fare quando si è vittime di questo meccanismo? I ricercatori suggeriscono quanto sia importante osservare attentamente il comportamento del nostro gaslighter, le sue incongruenze, non importa quanto convincente risulti ai nostri occhi, è raro che non si sbagli mai nei giudizi. Poniamo attenzione al modo in cui il loro comportamento cambia intorno a noi e rispetto agli altri. Coinvolgi altre persone. Confidarsi con altre persone come un amico fidato o un professionista qualificato non solo ci farà sentire più leggeri, ma ci aiuterà anche ad acquisire una prospettiva necessaria a ripristinare il senso della realtà.